Accumuli nevosi superiori mediamente del 20-40 per cento alla norma sono stati rilevati sia lungo la cresta di confine, sia nella zona dell’Ortles, in Alto Adige. Nei giorni scorsi, si sono svolte le misure di accumulo invernale 2024 sui ghiacciai altoatesini, che si collocano nell’ambito delle campagne glaciologiche di bilancio condotte dall’Ufficio Idrologia e dighe dell’Agenzia per la Protezione civile, in collaborazione con il Comitato glaciologico italiano e con il supporto dell’Ispettorato forestale di Vipiteno. Il surplus maggiore rispetto alla media di lungo periodo si registra nella parte Sud-occidentale dell’Alto Adige.
La neve risulta generalmente molto compatta e distribuita in modo eterogeneo sulla superficie del ghiacciaio a causa della forte attività eolica invernale. Le altezze medie misurate comprese mediamente tra 3,50 e 4,00 metri e le densità dell’ordine di 400 kg/m3 e oltre corrispondono a un cumulo della neve fresca invernale di 15 metri circa.
Nelle serie storiche l’accumulo di quest’anno si posizionerà indicativamente al terzo o quarto posto degli ultimi 20 anni, nel caso della Vedretta Lunga verosimilmente al secondo dietro solo all’inverno 2013/14.
I dati rilevati sul terreno sono confermati anche dalla modellizzazione dei processi di accumulo e scioglimento della neve che sono parte integrante dal modello di simulazione idrologica in uso presso l’Ufficio Idrologia e dighe e che mostrano un forte gradiente nella neve invernale residua disponibile in Alto Adige, praticamente nulla al di sotto dei 1.800 metri e molto abbondante oltre i 2.500 metri per un dato medio nella norma che garantirà buoni deflussi dei corsi d’acqua nei prossimi due mesi.
(ANSA)