Stamane, ricevendo in udienza i Membri della Confederazione Nazionale Formazione Aggiornamento Professionale (CONFAP), il Papa ha elogiato il loro operato espressione della ricca e variegata spiritualità di diversi Istituti Religiosi, che hanno nel loro carisma il servizio ai giovani attraverso la formazione professionale.
Anche in questa occasione tre sono le parole chiave scelte dal Papa: giovani, formazione, professione.
I giovani – ha osservato – “sono una delle categorie più fragili del nostro tempo. I giovani, sempre colmi di talenti e di potenzialità, sono anche particolarmente vulnerabili, sia per alcune condizioni antropologiche che per diversi aspetti culturali del tempo in cui viviamo. Molti giovani abbandonano i loro territori di origine per cercare occupazione altrove, spesso non trovando opportunità all’altezza dei loro sogni; alcuni, poi, intendono lavorare ma si devono accontentare di contratti precari e sottopagati; altri ancora, in questo contesto di fragilità sociale e di sfruttamento, vivono nell’insoddisfazione e si dimettono dal lavoro. L’abbandono educativo e formativo è una tragedia!”.
Necessario, dunque, continua il Pontefice promuovere una legislazione che favorisca il riconoscimento sociale dei giovani, e che costruisca un ricambio generazionale dove le competenze di chi è in uscita siano al servizio di chi entra nel mercato del lavoro.
“Chi si sente scartato – è il monito del Papa – può finire in forme di disagio sociale umanamente degradanti, e questo non dobbiamo accettarlo!”.