Papa Francesco nell’Angelus della festa dell’Epifania del Signore fa gli auguri di buona Epifania del Signore, cioè della sua manifestazione a tutti i popoli “impersonati dai Magi”.
“Uomini sapienti che riconoscono la presenza di Dio in un semplice Bambino: non in un principe o in un nobile, ma in un figlio di povera gente, e si prostrano davanti a Lui, adorandolo”, dice subito il Papa in Piazza San Pietro.
“È l’esperienza decisiva per loro e importante anche per noi: in Gesù Bambino, infatti, vediamo Dio fatto uomo. E allora guardiamo a Lui, meravigliamoci della sua umiltà. Contemplare Gesù, restare davanti a Lui, adorarlo nell’Eucaristia: non è perdere tempo, ma è dare senso al tempo”, continua così il Papa.
Terminata la recita dell’ Angelus il Papa passa ai consueti saluti. “60 anni fa il Papa Paolo VI e Ateganora si incontrarono a Gerusalemme rompendo un muro di incomunicabilità, impariamo da questi e andiamo avanti sulla strada dell’unità dei cristiani. Pensando a quello storico gesto preghiamo per la pace, in Medio Oriente, Ucraina, in tutto il mondo, tanti morti, tanta distruzione, preghiamo per la pace”, l’appello del Papa.