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20 Dic 2023

Uno sguardo al presepe con lo stupore che porta alla vera gioia

Nell’udienza dedicata al Natale in Aula Nervi Papa Francesco ricorda gli 800 anni del presepe, per creare lo stupore dell’incontro con Dio, seguendo il racconto di Tommaso da Celano il Papa offre la sua lettura. Parla dello stupore necessario per la fede che sennò è una “fede da informatica”.

L’insegnamento per noi è che “il presepe nasce come scuola di sobrietà. E questo ha molto da dire anche a noi. Nel nostro presente, infatti, il rischio di smarrire ciò che conta nella vita è grande e paradossalmente aumenta proprio sotto Natale: immersi in un consumismo che ne corrode il significato”, dice il Pontefice. Il Papa si scaglia contro la frenesia del fare le spese e si perde lo stupore. E il presepe ci riporta a ciò che conta “a Dio che viene ad abitare in mezzo a noi, per questo è importante guardare il presepe”e soprattutto “le persone prima delle cose” e non il contrario.

Il Papa ci parla di una gioia che è parola diversa dal divertimento, nel suo significato la prima parla di stupore che trabocca dal cuore “quando si tocca con mano la vicinanza di Gesù che con la sua tenerezza e compassione non ci lascia mai soli” la seconda invece è la tentazione di divertirsi ma senza la gioia. “Il presepe diventa quindi un piccolo pozzo dal quale attingere la vicinanza di Dio, vera sorgente di speranza e gioia”.

Conclude Papa Francesco: “il presepe è dunque un Vangelo vivo e domestico, è il luogo dell’incontro, dove portare a Gesù, come hanno fatto i pastori di Betlemme e la gente di Greccio, le attese e le preoccupazioni della vita.”

(Aci Stampa)