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14 Dic 2023

Primo Rapporto di sostenibilità per il pastificio Felicetti

Primo Rapporto di sostenibilità, relativo al 2022, pubblicato dal pastificio trentino Felicetti. I dati principali raccontano di un’azienda – che da sempre è stabile in valle di Fiemme – che produce il 20% dell’energia di cui ha bisogno grazie ad un nuovo stabilimento improntato alla sostenibilità energetica con -10% intensità energetica e -6% intensità emissiva nel 2022, a fronte di un aumento della produzione del 29%. Nel 2022 il Pastificio ha raggiunto il 25% di pasta confezionata in carta sul totale della produzione, con un risparmio di 70 tonnellate di CO2 immessa nell’ambiente. L’obiettivo per il futuro è superare il 50% dei pack in carta e continuare a ricercare materiali innovativi, stabili e performanti che possano essere smaltiti direttamente nell’organico. È inoltre in partenza il conferimento dei residui dell’impasto al biodigestore di Predazzo per la produzione di biogas e biodigestato. Felicetti, grazie ad accordi di filiera che prevedono volumi e prezzi prefissati, garantisce inoltre che il 100% della semola di grano duro impiegata per il marchio da scaffale è di origine italiana (ad eccezione delle linee Khorasan Kamut). “Il profondo rispetto per il territorio dove operiamo nasce insieme all’azienda, quando nel 1908 il mio bisnonno Valentino decise di trasformare la durezza della montagna in un’opportunità, cominciando a produrre pasta con acqua di sorgente e aria d’alta quota – commenta Riccardo Felicetti, ad del Pastificio – La nostra consapevolezza circa l’importanza di preservare l’ambiente e la comunità di cui siamo parte affonda le radici in quella scelta, che rappresenta la nostra identità e ci ha condotto fin qui. Era tempo però che Felicetti si aprisse all’esterno, raccontando i propri sforzi con parametri misurabili e confrontabili. Redigere il bilancio di sostenibilità per noi significa questo: la possibilità di condividere con i nostri stakeholders chi siamo e dove vogliamo andare, aprendoci al dialogo con altre realtà. Perché solo così si cresce e si diventa migliori”.

(ANSA).