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27 Nov 2023

Nella tomba preistorica di Ora padre, figlio e un neonato

Durante i lavori per la realizzazione della circonvallazione di Ora, nel 2007, le ruspe portarono alla luce degli scheletri in un riparo roccioso a ridosso della montagna.

Il luogo e il modo in cui erano disposti fecero pensare a una sepoltura preistorica. La Soprintendenza provinciale ai beni culturali affidò tempestivamente a una équipe di archeologi l’analisi dei resti umani, che furono datati all’Età del rame (ca. 3000-2700 a.C.).

Oggi, grazie all’analisi del Dna antico, le ricercatrici di Eurac Research hanno verificato trattarsi di due uomini in stretta relazione biologica, molto probabilmente padre e figlio, sepolti assieme a un neonato. Non appena fu scoperto il sito di sepoltura a Ora l’Ufficio Beni archeologici della Soprintendenza provinciale ai beni culturali di Bolzano commissionò uno studio archeologico e antropologico sui resti scheletrici rinvenuti. Se ne occuparono Jasmine Rizzi e colleghi che portarono alla luce due adulti e un neonato risalenti a circa 5.000 anni fa, probabilmente imparentati. Rimanevano però domande senza una risposta certa: per esempio, per alcune caratteristiche morfologiche, gli scheletri adulti sembravano essere di due maschi, ma la presenza del neonato istillava il dubbio che uno potesse essere di una donna. “Oggi l’analisi del Dna antico ci ha permesso di determinare il sesso biologico maschile”, spiega Alice Paladin, bioarcheologa.

“Lo studio del Dna nucleare ha identificato una parentela di primo grado tra i due individui adulti”, precisa Valentina Coia, genetista. Non è stato possibile svolgere l’analisi genetica del neonato e stabilire una eventuale relazione di parentela con gli adulti.

(ANSA)