Già nel 1630 operavano a Parigi le prime associazioni di beneficenza o “Confraternite della Carità”, che offrivano il loro servizio prevalentemente in tre parrocchie della città: San Salvador, San Benito e San Nicolás de Chardonet. Ben presto, però, il fuoco della missione cominciò ad attenuarsi: molte donne erano ormai stanche, altre erano ostacolate dai propri mariti nel servizio. Fu allora che San Vincenzo de Paoli incontrò Margherita Naseau, una contadina di 34 anni, di Suresnes, che aveva imparato a leggere da sola. Margherità insegnerà, a sua volta, a leggere ai bambini più disagiati, aiutata da altre giovani del suo villaggio. Matura in lei un desiderio: servire Dio. Da questo incontro determinante poco dopo Margherita decise di trasferirsi a Parigi ad aiutare il santo e la giovane Luisa de Marillac, figlia spirituale di San Vincenzo che aveva cominciato a offrire anche lei il suo servizio per i poveri della periferia della capitale francese. Comicia così, con piccoli passi, la formazione di quello che potrebbe definirsi il primo nucleo delle Figlie della Carità.
Anno cruciale quello del 1631 una grande epidemia di peste colpirà in maniera fatale la stessa Margherita Naseau, ma sarà proprio la sua morte il seme che darà grande frutto alla nuova congregrazione che si stava pian piano delineando. Le giovani donne cominiciano ad essere chiamate “Les filles de la Charité”: senza alcun abito che poteva contraddistinguerle, con semplicità, continuano il loro servizio ai poveri. La giovane Luisa de Marillac diverrà responsabile della loro formazione e direzione.
Durante la Pentecoste del 1633, Luisa comprende chiaramente la necessità di riunire in una comunità “les filles de la Charité“. Ne parlerà con San Vincenzo de’ Paoli che nell’agosto dello stesso anno si ritira per seguire gli Esercizi Spirituali. Ed è proprio in questo ritiro che comincia ufficialmente l’idea di fondare una nuova congregazione: il 29 novembre 1633, giorno di vigilia della memoria di Sant’Andrea, un piccolo gruppo di ragazze si stabilì nella casa di una giovane che aveva seguito anche lei il santo francese. Era la signorina Le Gras che aveva come mansione quella di educare le ragazze alle “virtù solide”. Nasce la Compagnia delle Figlie della Carità.
“Chi avrebbe pensato che vi sarebbero state le Figlie della Carità quando le prime vennero in qualche parrocchia di Parigi? Oh! no, figlie mie, io non vi pensavo; non vi pensava la vostra suor servente e neppure il Signor Portail. Dio vi pensava per voi. Lui soltanto, figlie mie, possiamo considerare come il fondatore della vostra Compagnia; e lo è veramente più di ogni altro”, così San Vincenzo de Paoli – in una conferenza del 14 giugno del 1643 – si rivolgeva alle Figlie della Carità, la congregazione religiosa da lui fondata assieme a Santa Luisa de Marillac.
Sarà proprio questa la congregazione di cui entrerà a far parte Santa Caterina Labouré passata alla storia come la religiosa della Medaglia miracolosa. Era stata lei ad avere il dono delle apparizioni della Vergine Immacolata: si era presentata a lei, per la prima volta, nella notte tra il 18 e il 19 luglio del 1830; successivamente il 27 novembre e, infine, nel dicembre dello stesso anno. La più nota diverrà però quella del 27 novembre quando l’Immacolata le chiederà espressamente di far coniare la famosa Medaglia miracolosa.
(ACI Stampa)