A Rovereto il 25 settembre l’evento conclusivo del progetto “Tango, una terapia complementare per la malattia del Parkinson”. Questa iniziativa nata dalla collaborazione fra associazioni, Comune e Cimec.
Nel 2015, infatti, la McGil University di Montreal pubblicò su Complementary Therapies in Medicine uno studio che certificava la correlazione tra il Tango e il benessere dei malati di Parkinson. L’obbiettivo di questo progetto non mira solo a promuovere la tangoterapia, ma anche a capire i processi neurali alla base dei significativi miglioramenti nella mobilità funzionale dei pazienti, rilevati grazie a questo ballo di coppia, in grado di sviluppare diverse capacità psicomotorie, prima fra tutte l’equilibrio dinamico.
Attraverso la rete che si è venuta a creare attraverso questo primo passo, è stato messo in campo un progetto innovativo che mette insieme per la prima volta la parte sociale e la parte scientifica.
Per quattro mesi, coloro che aderiranno al progetto, potranno ballare tango grazie al lavoro di Sandro Catarci e Rosalba Lorenzini e contemporaneamente partecipare ad una attività di riabilitazione presso Cerin.
A fianco all’attività fisica, verrà portato avanti un monitoraggio scientifico, anche attraverso delle Tac, attraverso le quali valutare la struttura del cervello e capire quali modifiche siano avvenute.
E siccome il tango è una camminata che fonde corpo ed emozione di due soggetti che danzano insieme ed è questo uno degli aspetti interessanti della ricerca, i cui risultati sono destinati a migliorare la qualità della vita di tanti pazienti e delle loro famiglie.
(Il Nuovo Trentino)
Crediti fotografici: Wikipedia – Ian Furst