Dopo tre mesi di cure nel Centro di Recupero animali selvatici della Provincia autonoma di Trento, un’aquila reale con un ala rotta è finalmente libera di spiccare il volo dal Monte Altissimo.
Il 26 luglio a 2.060 metri di quota il personale del Servizio faunistico e del Corpo forestale trentino l’ha liberata. Il rapace si era ferito a causa dell’impatto con un cavo dell’alta tensione: recuperato lo scorso 22 aprile sul monte Baldo, in località Piazzina di Ala, l‘animale – un maschio adulto – era stato notato a terra in evidente stato di difficoltà dall’escursionista Karlheinz Goller. A seguito della chiamata al numero unico di emergenza 112, sul posto era intervenuto il personale della Stazione forestale di Mori.
Una volta recuperato, il volatile è stato affidato alle operatrici del Centro recupero animali selvatici (Cras), gestito dalla Provincia di Trento, che lo hanno trasportato dal veterinario di riferimento.
La riabilitazione è avvenuta in più fasi. All’interno del Centro, l’aquila è stata inizialmente ricoverata in uno spazio ristretto e controllato. Successivamente è stata trasferita nella voliera esterna e da qui nel tunnel di riabilitazione al volo, lungo 30 metri, dove ha potuto esercitare la muscolatura prima di tornare in libertà.
Per la liberazione è stato scelto il Monte Altissimo, in comune di Brentonico, un luogo non lontano da quello del ritrovamento, perché il ritorno in un ambiente già conosciuto può facilitare il suo reinserimento.
(Ufficio Stampa PAT)