«Per crescere un bambino ci vuole un intero villaggio», afferma un noto proverbio africano. Eppure, se guardiamo alla società odierna, vediamo che si sta sempre più correndo in direzione opposta: anche in campo educativo a prevalere pare essere l’individualismo, con le agenzie educative implicate che sembrano spesso lavorare a compartimenti stagni.
Anche di questo si è parlato nella giornata di oggi a Educa, a Rovereto, declinando il tutto nel concetto di comunità educante.
Nel fare questo è stata presentata una ricerca portata avanti dalla Fondazione Franco Demarchi «che ha visto il coinvolgimento di 8 amministrazioni locali, 38 scuole, 333 associazioni, per un totale di oltre 41.000 persone, con l’obiettivo di creare la prima rete provinciale dei territori educanti».
L’obiettivo con il quale si è fatto questo importante investimento è quello, secondo quanto riportato dal presidente della Fondazione Federico Samaden e dall’educatrice Elisa Bortolamedi, di definire «uno strumento attraverso il quale i singoli territori potranno testare il proprio grado di sviluppo come comunità educante e attingere ad un repertorio di indicazioni per migliorare le proprie performance in questo campo, nell’ottica di creare una comunità di pratiche, una rete dei territori educanti che possa essere un fucina di idee e alimentare uno scambio di buone pratiche».