Il 13 aprile, alle ore 14.15 italiane, la sonda Juice (JUpiter ICy moon Exlorer) prenderà il volo dalla base spaziale di Kourou, città della Guyana francese. Direzione: Giove. Tempo di percorrenza: sette anni; l’arrivo è previsto nel 2031.
Lo scopo della missione non è quello di cercare la vita, bensì di verificare se sul quinto pianeta del sistema solare vi sono le condizioni affinché essa possa svilupparsi, in particolare in virtù della presenza di acqua. E, accanto a lui, di perlustrare le sue lune: Europa, Callisto e Ganimede.
In questa missione anche il Trentino sta giocando un proprio ruolo. Infatti, apprendiamo dall’Adige, uno dei dieci strumenti a bordo della sonda è il radar spaziale Rime (Radar dor Icy Moon Exploration) «progettato e ideato da un team di scienziati coordinato da Lorenzo Bruzzone, professore del Dipartimento di Ingegneria e Scienza dell’Informazione dell’Università di Trento e responsabile del Laboratorio di Telerivelamento (Remote Sensing Laboratory). Lo strumento catturerà delle immagini della sotto-superfice delle lune ghiacciate per avere informazioni sulla presenza di acqua».
Accanto a questo sarà «fondamentale alla missione il contributo dell’Unità di ricerca Remote Sensing for Digital Earth della Fondazione Bruno Kessler, guidata dalla ricercatrice Francesca Bovolo, che si occuperà dell’elaborazione automatica del dati acquisiti dal radar spaziale». Il tutto tramite algoritmi molto complessi.
(L’Adige)