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01 Apr 2023

Duecento persone ieri sera alla Via Crucis cittadina

Ha avuto luogo ieri sera, venerdì 31 marzo, la tradizionale Via Crucis cittadina, che dalla chiesa di Cristo Re si è diramata per le vie del centro storico fino ad arrivare in Duomo.

Sotto la guida dell’Arcivescovo di Trento, Lauro Tisi, circa duecento persone hanno preso parte alla pia pratica quaresimale. A promuovere e animare il momento un gruppo di giovani. 

E propri i giovani hanno esordito, si legge sul sito della Diocesi, con questa riflessione, in linea con con il cammino sinodale della Chiesa trentina che pone il ruolo della donna al centro: «Le riflessioni nascono dal nostro ritrovarci, leggere il Vangelo e condividere pensieri e domande. Ed è quello che questa sera offriamo a tutti. La Chiesa, mettendosi in ascolto dell’esperienza di fede di tutti, sta riscoprendo – riconoscono i giovani – l’importanza della donna all’interno della comunità cristiana. Anche se spesso nei Vangeli non vengono ricordati i loro nomi, sono diverse le donne che Gesù incontra nel momento della passione: la moglie di Pilato, le donne sulla via della croce, Maria e le altre donne sotto alla croce, le donne che osservano il sepolcro e preparano gli oli per la sepoltura.

Questa sera vogliamo metterci in ascolto della Parola, vogliamo seguire Gesù sulla via della croce, con i passi di queste donne. Iniziamo il nostro cammino dietro la croce. Segno di morte, ma anche di speranza; questa sera vogliamo anche noi semplicemente stare presso la croce di Gesù, come queste donne prima di noi».

Riflessioni che hanno accompagnato di certo i partecipanti alla Via Crucis, ma che fanno parte del cammino di ogni cristiano e, con lo sguardo al Sinodo in corso, aprono alla comunione con l’intera Chiesa cattolica.

Nel concludere il momento di preghiera, Monsignor Tisi ha ringraziato i giovani «perché ci avete ricordato che Gesù, nel momento dell’esaltazione del dono d’amore rappresentato dalla sua morte in croce, fu accompagnato in particolare da volti femminili. Non fu un caso: a loro, alle donne, scrigno della vita, è riservato il compito di essere germoglio di sensibilità e di solidarietà nelle relazioni familiari e sociali. Un germoglio che va riconosciuto, rispettato, valorizzato, a cominciare dalla Chiesa».

(Diocesi di Trento)