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23 Mar 2023

Mons Tisi al convegno “Transizione digitale tra etica ed innovazione”

La transizione digitale cambierà in maniera definitiva la nostra vita. Le nuove tecnologie porteranno con sé nuovi stili di vita, nuovi modelli economici e nuove opportunità. L’innovazione non potrà essere lasciata al mero discrimine della tecnologia. Al contrario, l’innovazione richiede ancor più la capacità e l’impegno delle persone con l’obiettivo di umanizzare le tecnologie e, in definitiva, di generare una nuova etica a vantaggio di tutti i cittadini. E’ questo il messaggio che arriva da Trento, dove nella giornata di oggi, nelle sale del Castello del Buonconsiglio, si è tenuto il convegno su “Transizione digitale tra etica ed innovazione”.

La conferenza è stata voluta dalla Provincia autonoma di Trento in un momento che vede il Trentino lavorare al nuovo distretto digitale, progetto profondo, destinato a cambiare il rapporto tra pubblica amministrazione, cittadini ed imprese. Il convegno ha visto la partecipazione dell’arcivescovo di Trento, Lauro Tisi: “Il mondo digitale, non dobbiamo mai dimenticarlo, nasce come una riduzione della realtà a un codice binario: 0 e 1. Ogni aspetto dello scibile e del comunicabile può beneficiare di questa straordinaria invenzione. Essa, al contempo, genera però un approccio altamente semplificato alla realtà. Nasciamo ‘analogici’, non ‘digitali’ e la nostra realtà è fatta di immagini, volti, esperienze, emozioni che il dato numerico non potrà mai contenere ed esaurire”. La riflessione del vescovo è stata raccolta dall’assessore provinciale allo sviluppo economico, ricerca e lavoro, Achille Spinelli, che nel suo intervento ha voluto ribadire valori ed obiettivi della transizione digitale: “Lo sviluppo tecnologico deve accompagnarsi alla sensibilità verso la persona, così come la digitalizzazione, che ha trovato nelle risorse del Pnrr un’ulteriore opportunità, dovrà garantire crescita del territorio, sviluppo sociale e competitività del Sistema Trentino. Non c’è vero progresso se non c’è beneficio e rispetto per le persone. L’etica riveste un ruolo essenziale”.

In apertura il moderatore Luca Collodi, caporedattore di Radio Vaticana, ha rilanciato il video, in cui Papa Francesco interviene sulle sfide dell’economia e contestualizza il tema del convegno: “Vorrei lasciarvi – ha ricordato il Sommo Pontefice – tre indicazioni per andare avanti. La prima è guardare il mondo con gli occhi dei più poveri, e per farlo bisogna conoscerli ed essere loro amici e che le vostre scelte quotidiane non producano scarti. In secondo luogo, voi siete soprattutto studenti, studiosi e imprenditori, ma non dimenticatevi del lavoro e dei lavoratori mentre create beni e servizi, non dimenticatevi di creare lavoro, buon lavoro e lavoro per tutti. La terza indicazione è l’incarnazione: il mondo dell’economia lo cambierete se, insieme al cuore e alla testa, userete anche le mani. E ricordate che la realtà è sempre superiore all’idea”.

Nel suo intervento, l’arcivescovo di Trento, monsignor Lauro Tisi, ha riconosciuto le opportunità offerte dall’evoluzione digitale in termini di velocità ed efficacia ma, al contempo, ha rimarcato i problemi etici: l’invasione delle fake-news, la strumentalizzazione dell’informazione al fine di condizionare l’orientamento politico e le scelte economiche; l’apparente semplificazione nelle relazioni che ha come contraltare il rifiuto dell’incontro autentico e la chiusura narcisistica.

“Il digitale – ha aggiunto monsignor Tisi – può essere un facilitatore dell’inclusione, della solidarietà e della fratellanza, ma solo a determinate condizioni. Serve anzitutto alimentare la coscienza che l’habitat della vita ha i colori della festa, dell’eccedere, del ‘di più’. Che la vita è terreno delle domande più che delle risposte, come quelle preconfezionate dagli algoritmi, così come è importante costruire un sistema-vita che preveda momenti-tregua, spazi di silenzio che consentono di poter fare esperienza di questo dato”.

Riprendendo le parole di Papa Francesco verso i “più poveri”, l’arcivescovo ha concluso: “La transizione digitale rischia di lasciarsi alle spalle il mondo in maggiore difficoltà, accentuando il divario tra Paesi ricchi e Paesi poveri. Spetta dunque al sistema politico, economico e della società civile adoperarsi per utilizzare le straordinarie risorse offerte dal digitale nel portare aiuto al sud del mondo. Il digitale può essere risorsa nella misura in cui viene interpretato in chiave strumentale e non esistenziale, come realtà penultima rispetto all’ebbrezza del vivere che nessun dato numerico può contenere”.