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14 Mar 2023

Cambiamento climatico: le piante sulle Alpi crescono più in alto

La maggioranza delle piante delle Alpi Nord-orientali italiane si sposta verso quote più alte come risposta ai cambiamenti climatici. Lo dimostra uno studio pubblicato su “Pnas” e condotto dalla Fondazione Museo Civico di Rovereto, in Trentino, insieme all’Università di Padova.

Il Bromus erectus, ad esempio, negli ultimi trent’anni si è spostato con una velocità di circa 3 metri l’anno. Il Sorghum halepense, una specie aliena, si è spostato con una velocità di 4 metri l’anno.
Diverso è il caso della Pulsatilla montana, specie rara, che ha retratto la sua distribuzione storica di circa 50 metri in trent’anni. Le piante aliene, soprattutto negli ambienti antropizzati, sono molto veloci a crescere e sottraggono le risorse alle altre specie autoctone. La distribuzione delle specie autoctone rare non si è espansa verso l’alto in concomitanza con i cambiamenti climatici, ma si è, anzi, contratta.

La pubblicazione, frutto della collaborazione di Filippo Prosser e Alessio Bertolli, botanici della Fondazione Museo Civico di Rovereto, con Lorenzo Marini e Costanza Geppert dimostra che la flora alpina vive un profondo mutamento. Alcune popolazioni di piante, per effetto del cambiamento climatico, sono sottoposte a temperature troppo alte per la loro sopravvivenza. Per questa ragione alcune specie “migrano” a quote più alte, dove si trovano condizioni termiche più fredde. Tuttavia non è solo l’innalzamento della temperatura a sconvolgere la flora alpina, anche l’attività dell’uomo ha un importante impatto poiché a valle si concentrano le attività antropiche e vi è maggiore è una pressione sull’ambiente.

(ANSA)