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17 Lug 2022

Stagione invernale 2021/2022 in flessione per il Trentino

Sono arrivati i dati dell’Istituto statistiche provincia autonoma di Trento (Ispat) sulla stagione invernale da poco conclusa, 2021/2022.

Alla luce del fatto che la scorsa stagione invernale 2020/2021 è praticamente andata persa per via delle restrizioni pandemiche e quella ancora precedente, da marzo 2020 ha subito un arresto, il confronto fa fatto con la stagione 2018/2019 e i dati che emergono non sono, purtroppo, molto positivi per il nostro Trentino.

Infatti, il settore alberghiero ha registrato un -12,6% negli arrivi e -17% per le presenze, mentre l’extralberghiero ha visto un -13,2% negli arrivi e un -16% nelle presenze. Complessivamente, dunque, le presenze sono state un -16,8% rispetto all’inverno 2018/2019 e gli arrivi hanno visto una flessione del 12,7%, per un totale di quasi 6 milioni di pernottamenti.

Tra le valli che più hanno risentito di questa contrazione degli arrivi, la Valsugana e la Val di Non.

Scendendo più nel dettaglio, la maggior parte dei turisti (quasi il 70%) è risultato essere italiano, con un +5% rispetto qualche anno fa, mentre sono calati significativamente gli arrivi dall’estero, soprattutto di polacchi e russi, in relazione alla guerra in atto.

In questo quadro di complessiva flessione, viaggiano in controtendenza campeggi, agritur ed esercizi rurali, che nell’ultima stagione invernale hanno segnato un +4% negli arrivi e un +8% nelle presenze.