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18 Mag 2022

La Caritas diocesana in Slovacchia

In pieno spirito di collaborazione solidarietà e cooperazione, anche la Caritas diocesana di Trento, allo scoppio del conflitto in Ucraina, si è attivata fin da subito sostenendo e collaborando con numerose realtà locali. Una di queste, in particolare, ha reso possibile un legame singolare con la Chiesa locale di Košice in Slovacchia, luogo di accoglienza e di transito di migliaia di profughi ucraini.
Attraverso il Gruppo Caritas della Valle di Cembra sono stati raccolti aiuti e materiali inviati per rafforzare i servizi offerti dalla diocesi locale, dalla Caritas, dai frati francescani. E fin da subito il ringraziamento è giunto attraverso la voce dell’arcivescovo Cyril Vasif di Košice.
Per sottolineare questo rapporti di fraternità, per condividere la realtà che questo popolo sta vivendo, per cercare di costruire una progettualità in grado di superare l’emergenza, una piccola delegazione della Caritas diocesana di Trento dal 14 al 18 maggio è andata in territorio slovacco. Sono partiti il referente della Caritas diocesana, Alessandro Martinelli, insieme al coordinatore dell’Area Comunità, Cristian Gatti, accompagnati da Anezka Saliova, coordinatrice della Caritas Cembra.

La delegazione Caritas ha incontrato prima il vescovo di Košice monsignor Cyril Vasil.

Il viaggio è poi proseguito verso il confine con l’Ucraina, a Vysne Nemecke, dove c’è stato l’incontro con padre Francesco Engel, che dall’inizio della guerra accoglie le persone che scappano e che trasporta in Ucraina i generi di prima necessità .

A Pruske ha incontrato la comunità di frati che accoglie 80 persone ucraine, di cui più della metà sono bambini e adolescenti.

I frati stanno portando avanti questa esperienza grazie alla generosità di tante persone, tra cui anche quelle che fanno parte delle Caritas della Val di Cembra, di Lavis, di San Michele all’Adige e della Val di Fiemme.