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27 Lug 2021

“Golfo mistico” di Nero, la nuova mostra del Mart

Il Mart valorizza tutti i suoi spazi per proporre l’arte in tutte le sue forme; la piazza, il Giardino delle Sculture, le terrazze, i mezzanini, i foyer.

La piazza è la location della mostra di Alessandro Neretti, conosciuto con lo pseudonimo Nero, e della sua esposizione dal titolo “Il Golfo mistico”.

Formatosi nell’ambito della ceramica faentina, l’artista Nero/Alessandro Neretti (1980) ha introdotto nella propria poetica media molto differenti fra loro, in un serrato dialogo fra scultura, immagine, disegno e architettura.

Nei teatri di tradizione il golfo mistico è lo spazio riservato all’orchestra (la cosiddetta buca) situato tra il palco e la platea. Nell’opera di Nero per il Mart, il Golfo Mistico è un’installazione multisensoriale nella quale differenti media trovano un punto di sintesi in un ideale teatro all’aperto. Non esistono regole né ruoli prestabiliti e gli elementi sono collegati tra loro attraverso il suono e la luce. Alcune opere si fanno spettatrici e osservano la piazza e i passanti dalle finestre del matroneo esterno poste sulla facciata del museo.
Il progetto prevede tre livelli allestitivi e di lettura che si espandono dal centro della piazza al suddetto matroneo.

Sopra la fontana un’alta struttura metallica richiama un cantiere edile e concretizza il dialogo fra tecnologia e statuaria antica, tra citazioni e linguaggi contemporanei. Tocca a un iconico David di Donatello il compito di farsi testimone e portavoce di quella classicità che è al centro dell’attuale indagine del Mart. La scultura è pressoché identica all’originale, non fosse per l’intervento sovversivo/dissacratorio dell’artista, che ne intaglia gli occhi, aprendone il volume e la forma, rendendoli aperture aliene e disturbanti.

Ben visibile ed esso stesso parte dell’installazione, dopo il tramonto un proiettore illumina le 50 aperture che caratterizzano il matroneo esterno, spazio architettonico che percorre l’intera circonferenza della piazza ad oltre sei metri d’altezza, incredibilmente rilevante ai fini della definizione plastica dell’edificio. Le “finestre” ospitano altrettanti interventi site-specific, in un infinito repertorio iconografico a sua volta ironico ed impudente.

Infine, un elemento sonoro, simile alla sirena di una nave che entra in porto, fa da legante/disturbatore, segnalando la natura animata dell’installazione.

(Fonte: Uff. Stampa PAT)