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21 Mag 2021

“Abbiamo riso per una cosa seria”: l’iniziativa di Coldiretti

Domani, sabato 22 maggio, al mercato contadino di piazza Dante, saranno presenti  i volontari di FOCSIV per l’iniziativa ABBIAMO RISO PER UNA COSA SERIA, a favore dell’agricoltura familiare nel mondo.

Il riso sarà il protagonista: con l’acquisto di una confezione della Filiera degli agricoltori italiani, per una donazione minima di 5 euro sarà possibile contribuire al progetto con 30 interventi diversi in 30 paesi di tre Continenti (Africa, America Latina e Asia) in difesa di chi lavora la terra.

Oltre all’acquisto solidale del riso, nel corso della mattinata ci saranno delle attività didattiche per i bambini organizzate dal Campagna Amica Trentino Alto Adige.

Sarà possibile inoltre fare gli acquisiti dei prodotti di stagione della filiera agricola, sui banchi dei produttori di Campagna Amica: dalla verdura alla frutta, dai formaggi alle uova, fiori, ecc. dalle 7.30 alle 13.30.

“Il Trentino Alto Adige -afferma il presidente regionale della Coldiretti Gianluca Barbacovi- è riconosciuto come una terra di gente dal cuore grande, che lavora sodo e che costruisce futuro partendo dalle profonde radici storico-culturali che ha così ben piantate nel proprio territorio.

Anche l’edizione di Abbiamo Riso per una cosa seria 2021 sarà un’opportunità per far conoscere questi progetti all’interno dei nostri Mercati di Campagna Amica. Queste iniziative danno l’opportunità di tendere la mano a chi lavora affinché si sviluppi ovunque una agricoltura del territorio, che regala sostenibilità e che è e sarà alla base della crescita locale.

Oggi il termine “sostenibilità” è entrato a far parte di un lessico quotidiano anche grazie all’impegno dei Coldiretti. Aiutare queste situazioni di difficoltà a trovare una via verso la soluzione significa andare nei luoghi, conoscere le realtà locali, e permettere lo sviluppo naturale e spontaneo di una agricoltura familiare, che porti prima di tutto a creare le basi per vivere il territorio rispondendo così ai cambiamenti climatici, ai flussi migratori e all’abbandono di una terra che è madre che quotidianamente ci può donare quello di cui abbiamo bisogno”.

(Fonte: Uff. Stampa Coldiretti)