“Perché i discepoli non sono tristi? Perché anche noi dobbiamo gioire al vedere Gesù che ascende al cielo? Perché l’ascensione completa la missione di Gesù in mezzo a noi”.
Papa Francesco lo ha detto nella riflessione prima della preghiera mariana del Regina Coeli guidata dalla finestra del Palazzo Apostolico.
Ricordando che in Italia oggi si celebra la solennità dell’ Ascensione del Signore il Papa spiega: “Gesù continua a essere nel mondo per mezzo della predicazione dei suoi discepoli” e “sappiamo che questo avvenne dopo l’effusione dello Spirito Santo. Con questa forza divina, a ognuno di noi è affidato il compito di rendere testimonianza a Gesù nel tempo tra la sua risurrezione e il suo ritorno finale”.
Una missione che sembra “sproporzionata, troppo grande rispetto alle nostre povere
forze, ai nostri limiti e ai nostri peccati. E in effetti è così. Ma il Vangelo dice: «Il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano». L’evangelizzazione, per quanto possa essere impegnativa, faticosa e superiore alle capacità umane, sarà tanto vera ed efficace quanto ciascuno di noi – e tutta la Chiesa – lascerà agire dentro di sé e attraverso di sé il Signore. Questo lo fa lo Spirito Santo: ci rende strumenti attraverso cui il Signore può operare. Così possiamo essere i “cinque sensi” del corpo di Gesù presente in modo nuovo nel mondo: essere suoi occhi, sue mani, sue orecchie e sua voce, suo gusto e suo olfatto. Così, anche attraverso di noi, Cristo può vedere le necessità di chi vive dimenticato o escluso; toccare e guarire chi è ferito; ascoltare il grido di chi non ha voce; dire parole di tenerezza, di speranza; sentire dove c’è la disgustosa puzza del peccato e il dolce profumo della santità”.
Il Papa ha ricordato che “inizia la “Settimana Laudato si’”, per educarci sempre di più ad ascoltare il grido della Terra e il grido dei poveri” e ha salutato “i pellegrini di diverse Nazioni che ieri, qui a Roma in San Giovanni in Laterano, hanno partecipato alla Beatificazione del sacerdote Francesco Maria della Croce, fondatore dei religiosi Salvatoriani e delle religiose Salvatoriane. Egli fu instancabile annunciatore del Vangelo, utilizzando ogni mezzo che la carità di Cristo gli ispirava. Il suo zelo apostolico sia di esempio e di guida a quanti nella Chiesa sono chiamati a portare la parola e l’amore di Gesù in ogni ambiente”.
(ACI Stampa)