Si è celebrata oggi, 13 maggio, la S. Messa del Crisma, che in genere si compie il giovedì santo,ma che quest’anno era stata rimandata a causa della pandemia.
In una Cattedrale nuovamente gremita dopo tanto tempo da 150 sacerdoti, l’Arcivescovo ha parlato di “come la drammaticità sia insita nella sequela del Dio di Nazareth. “
“L’opzione del dare, anzi del regalare la vita” ha poi proseguito, “costitutiva dell’essere di Gesù e magna carta della vita del prete mette paura. È un salto mortale a cui “carne e sangue” non riescono a giungere. Appartiene a quel “rinascere dall’alto”, difficile da comprendere non solo per Nicodemo, ma anche per noi; ha i lineamenti forti e belli del “regno di sacerdoti per il suo Dio e Padre”, realizzato dallo Spirito grazie al sangue di Cristo. È il lieto annuncio ai poveri, la liberazione dei prigionieri, la vista restituita ai ciechi annunciata nella Sinagoga di Nazareth.”
L’Arcivescovo ha poi ricordato le parole di Papa Francesco: ““In questo mondo che corre senza una rotta comune – scrive papa Francesco nella Fratelli Tutti –, si respira un’atmosfera in cui la distanza fra l’ossessione per il proprio benessere e la felicità dell’umanità condivisa sembra allargarsi: sino a far pensare che fra il singolo e la comunità umana sia ormai in corso un vero e proprio scisma. […] Perché una cosa – sottolinea ancora il Papa – è sentirsi costretti a vivere insieme, altra cosa è apprezzare la ricchezza e la bellezza dei semi di vita comune che devono essere cercati e coltivati insieme”.
“Aiutato da queste parole, mentre proviamo insieme a cercare come vivere il ministero nei prossimi anni, mi permetto di suggerire di ritrovare il gusto per parole che cercano la vita, suscitano domande, disegnano sogni di fraternità e di comunione. Una vita dove il farsi prossimo non si risolva solo nel dare un po’ di tempo, ma diventi un costante piegarsi e chinarsi sulla storia e la condizione dell’altro. Potremo così fare della nostra vita uno spazio di riconciliazione” ha infine concluso.
Sono stati ricordati i sacerdoti anziani e ammalati, e i 37 preti defunti nel corso dell’ultimo anno, invocando la loro intercessione per le nuove vocazioni.
La celebrazione è stata trasmessa in diretta dalla nostra emittente, Telepace Trento.