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13 Mag 2021

“La vita del prete, bella e drammatica”: l’omelia dell’Arcivescovo Lauro nella Messa del Crisma

Si è celebrata oggi, 13 maggio, la S. Messa del Crisma, che in genere si compie il giovedì santo,ma che quest’anno era stata rimandata a causa della pandemia.

In una Cattedrale nuovamente gremita dopo tanto tempo da 150 sacerdoti, l’Arcivescovo ha parlato di  “come la drammaticità sia insita nella sequela del Dio di Nazareth.

“L’opzione del dare, anzi del regalare la vita” ha poi proseguito, “costitutiva dell’essere di Gesù e magna carta della vita del prete mette paura. È un salto mortale a cui “carne e sangue” non riescono a giungere. Appartiene a quel “rinascere dall’alto”, difficile da comprendere non solo per Nicodemo, ma anche per noi; ha i lineamenti forti e belli del “regno di sacerdoti per il suo Dio e Padre”, realizzato dallo Spirito grazie al sangue di Cristo. È il lieto annuncio ai poveri, la liberazione dei prigionieri, la vista restituita ai ciechi annunciata nella Sinagoga di Nazareth.”

L’Arcivescovo ha poi ricordato le parole di Papa Francesco: ““In questo mondo che corre senza una rotta comune – scrive papa Francesco nella Fratelli Tutti –, si respira un’atmosfera in cui la distanza fra l’ossessione per il proprio benessere e la felicità dell’umanità condivisa sembra allargarsi: sino a far pensare che fra il singolo e la comunità umana sia ormai in corso un vero e proprio scisma. […] Perché una cosa – sottolinea ancora il Papa – è sentirsi costretti a vivere insieme, altra cosa è apprezzare la ricchezza e la bellezza dei semi di vita comune che devono essere cercati e coltivati insieme”.

“Aiutato da queste parole, mentre proviamo insieme a cercare come vivere il ministero nei prossimi anni, mi permetto di suggerire di ritrovare il gusto per parole che cercano la vita, suscitano domande, disegnano sogni di fraternità e di comunione. Una vita dove il farsi prossimo non si risolva solo nel dare un po’ di tempo, ma diventi un costante piegarsi e chinarsi sulla storia e la condizione dell’altro. Potremo così fare della nostra vita uno spazio di riconciliazione” ha infine concluso.

Sono stati ricordati i sacerdoti anziani e ammalati, e i 37 preti defunti nel corso dell’ultimo anno, invocando la loro intercessione per le nuove vocazioni.

La celebrazione è stata trasmessa in diretta dalla nostra emittente, Telepace Trento.