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02 Mag 2021

Gli ultimi giorni terreni di padre Mario Borzaga: il messaggio della sorella Lucia

Cari Amici,
questi sono i giorni di Mario, i suoi ultimi giorni terreni.
La mia memoria ritorna con insistenza dolorosa a quei giorni di 61 anni fa, quando tutto sembrava irreale e impossibile. Le pagine del suo Diario però indicano che la sua vita è stata felicità, pur identificandosi con il Cristo Crocifisso o proprio perché si è identificato in Lui.
Anche quest’anno non è possibile ritrovarci nel suo ricordo ma ci sentiamo uniti in comunione di preghiera e possiamo meditare insieme sulla riflessione illuminata di Lorenzo Cuffini che accompagna ormai con affettuosa costanza le varie tappe di padre Mario.
Un caro saluto a ognuno di voi,

Lucia

IL GIORNO DI MARIO

 

  L’ultima Messa è detta, fatto l’ultimo sacco

per la tua ultima partenza dalla base.

Paolo è con te per l’ultimo cammino.

Solo tu, o Gesù, sai quanti passi faremo ancora nel mondo

Dopo di questi, non ce ne saranno più.

 

Ventisett’ anni di cammino: lontanissima la Bolghera.

Tempo di Pasqua, un tardo aprile in albis

preannuncia il tuo passaggio.

L’hai sempre presagito; ma adesso, non lo sai.

Profeta in cronaca dalle pagine del Diario,

mistico in racconti di vita quotidiana,

Mario e Armando mescolati insieme

pronti entrambi per passare avanti.

 

Uomo felice di passione e canti,

di sofferenze sole, d’intime lotte sconosciute a tutti,

di volontà forte, ingenua ed arrembante

di realtà povera, povera e normale

provata tutti i giorni.

Voli di santità e atterraggi dolorosi

sulla terra nostra

di noi tutti, senza ali e senza fiabe,

senza sconti per nessuno.

 

Dio ti circonda, ti avvolge, ti respira da ogni lato.

Quanti Sì Gli hai detto?

Non bastano, non bastano, non bastano.

Non esiste il sì definitivo, finché non arriva quel momento.

Quante parole bellissime Gli hai scritto.

Quante durissime ne hai rivolte a te.

Ti sei detto tutto, nascondendo nulla.

Tutto quel gran parlare silenzioso,

tutto tra te e Lui, tutto sulla carta

si spezzerà di colpo, da qui a poco.

 

Non serve più parlare,

sulla croce che ti arriva addosso.

Solo, abbandonato.

Paolo con te, abbandonato e solo.

Nelle mani di soldati in armi:

vostro il Calvario, in Laos.

Che avrai pensato, Mario ?

Che avrai sentito, che avrai pregato?

 

 Respiro a fatica, mi sento tutto sobbalzare.

Assalito dalla paura di morire, di impazzire,

di essere abbandonato da Dio

Ma non è nulla.

Gesù mi ama egualmente

e io lo amo.

 

Parlan per te, le tue parole,

scritte da prima, lampi di verità futura.

Parlan per te, che non potrai parlarne.

Ho scelto la croce come mia gioia

La gioia che trabocca dalla croce

Eccola.

 

Trabocca e versa e te ne inonda.

Il sangue, il male, gli urli, i colpi.

Gesù  ti è fratello.

Tu sei di Cristo.

 

A  Dio, per sempre.