Da cinque anni alcune strutture di ordini religiosi di Trento, in accordo con la Diocesi e con il centro Astalli, ospitano migranti richiedenti protezione internazionale.
Lo scorso martedì 27 aprile l’Arcivescovo Lauro ha fatto visita alle cinque strutture, una sorta di itinerario, un “pellegrinaggio nei luoghi della sofferenza ma anche del riscatto delle persone”, come ha affermato il responsabile della comunità di Villa S. Ignazio, padre Alberto Remondini, una delle comunità ospitanti.
L’Arcivescovo ha voluto far sentire la sua vicinanza a chi, anche rischiando la propria vita, ha attraversato confini e grandi sofferenze per cercare un futuro migliore: “un’esperienza meravigliosa di Vangelo dove scopriamo che, se ascolti Dio e guardi i poveri come lui li guarda, ti ritrovi arricchito. Così l’accoglienza non è un dovere ma semplicemente il bello dell’umano. Abbiamo sperimentato in questi anni che dai volti dei poveri abbiamo ricevuto anche la capacità di fare rete e diventare più collaborativi tra noi”.
Ad accompagnare l’Arcivescovo Lauro anche il delegato don Cristiano Bettega e dal Referente Caritas Alessandro Martinelli.
L’itinerario ha preso le mosse da Casa San Francesco di Spini di Gardolo, di proprietà dei Cappuccini (rappresentati da padre Luca Trivellato e padre Mario Putin), dove è attivo anche un dormitorio per 10 richiedenti asilo coordinato da Astalli.
Seconda tappa, invece, nella casa dei Comboniani in via Missioni Africane dove grazie alla disponibilità dei missionari, sei universitari veneti e trentini residenti hanno scelto, grazie al progetto “muri che uniscono”, di condividere gli spazi di accoglienza assieme ad una decina di ragazze e ragazzi richiedenti asilo. A facilitare questa convivenza pensano i missionari presenti: Tullio Donati, Mario Benedetti e Claudio Zendron.
La visita è quindi proseguita nella sede delle suore Canossiane in centro a Trento (con l’annessa scuola materna e il Centro di Formazione Professionale) dove l’accoglienza di due mamme africane con le relative figlie, già ben inserite nella scuola, è garantita da suor Daniela Rizzardi con altre tre consorelle.
Si è saliti quindi a Villazzano nella sede dei Dehoniani, comunità di sei religiosi che guidano anche le parrocchie di Villazzano e Povo dove sono riusciti a dare all’accoglienza di giovani migranti un carattere davvero comunitario nella “normalità” (ad esempio attraverso le “cene del povero” o la realizzazione di un bel murale collettivo), come sottolineano il responsabile della comunità padre Silvano Volpato insieme al parroco padre Giorgio Favero.
A Villa S. Ignazio,infine, sede dei Gesuiti e cuore organizzativo dell’accoglienza, l’ultima tappa di questo pellegrinaggio.
Sulla nostra emittente TV, Telepace Trento, ci sarà un ampio spazio deidicato a questa visita all’interno della puntata di Pietre Vive di sabato 1 maggio e domenica 2 maggio, alle ore 13.30 e 20.30.
(Fonte: Uff. Stampa Arcidiocesi Trento)