Fondazione Trentina per il Volontariato Sociale promuove tre progetti per il territorio della Val di Fassa destinati ai giovani.
Street Alp, Bar educante, Professione Trasnformer: questi i titoli dei tre percorsi per ragazze e ragazzi che vogliono porre le basi per la realizzazione di una vera e propria “comunità educante”.
Un murales per abbellire un centro sportivo frutto della collaborazione e della creatività fra scuole medie e superiori, un bar educante per costruire un luogo fisico in cui tornare a socializzare con un attenzione particolare all’educazione e alla formazione, un percorso di orientamento per conoscere da vicino nuove e innovative professioni del mondo del lavoro e approcciarsi in modo più consapevole al proprio futuro.
Il progetto ha coinvolto per 3 anni una rete di 30 partner su tre territori: Valsugana e Tesino, Paganella e per l’appunto il Val di Fassa.
Da questa più vasta iniziativa, e in collaborazione con il Comune General de Fascia e la Scola Ladina, proprio in Val di Fassa nell’ultimo mese si stanno concretizzando alcune importanti attività e progetti che hanno come scopo più generale quello di rendere la comunità più consapevole e coesa rispetto ai grandi temi dell’educazione e del sostegno collettivo alle nuove generazioni.
All’interno di Street Alp dal muro bianco al muro colorato, nelle giornate del 24 e del 25 aprile – dalle ore 9.00 alle ore 18.00 presso il Centro Sportivo Cotura a San Giovanni di Fassa – si svolgerà la fase conclusiva del progetto che coinvolgerà gli studenti della classe V del Liceo Artistico e alcuni alunni delle classi terze delle scuole medie locali.
In questa due giorni all’insegna dell’arte e della creatività, e nel pieno rispetto della normativa anti Covid, i partecipanti realizzeranno un murales centrato sui valori dello sport grazie anche al coordinamento e alla supervisione dei professori e artisti Claus Soraperra e Manuel Riz. Nonostante le difficoltà riscontrate durante la pandemia Street Alp riuscirà a portare a termine il percorso di riqualificazione del centro sportivo grazie anche alla collaborazione e alle pratiche di peer-education: i ragazzi e le ragazze del Liceo artistico hanno infatti svolto una vera e propria funzione di tutor nei confronti degli alunni delle scuole medie organizzando per loro momenti laboratoriali e di confronto e rielaborando il materiale grafico da quest’ultimi prodotto. Armati di stencil e di bombolette spray questo week end ne vedremo sicuramente di tutti i colori.
Professione Trasnformer è invece un format presentato da The Hub Trentino grazie al quale alunni e docenti delle scuole secondarie di primo grado hanno potuto conoscere da vicino le nuove professioni del mondo del lavoro la cui identità è di difficile definizione e non rientra nei classici schemi. Tante storie di versatili e innovativi Transformer come quelle di: Martina Mellili artista, traduttrice e curatrice; Tommaso Rosi, fondatore di una startup che si occupa di progettazione didattica e comunicazione scientifica; Giulio Michelon, giovanissimo CEO di un’azienda di prodotti digitali; Ernesto Benfari, product manager in un tour operator per la promozione di viaggi in bici e trekking; Paola Barducci, dottore forestale e accompagnatrice di territorio in Val di Cembra. Un progetto innovativo di orientamento al lavoro e di connessione con le nuove realtà imprenditoriali locali e nazionali.
Con il Bar educante, invece, si sta concretizzando l’idea di creare un luogo di stimolo per i giovani del territorio attraverso un percorso di ascolto della comunità, dei suoi bisogni e delle sue aspettative future. Dal marzo scorso ha preso infatti ufficialmente il via la fase di costruzione partecipata del Bar che accompagnerà l’ideazione e la formazione, tanto fisica quanto culturale, di questo luogo gestito da una rete territoritoriale di soggetti composta dal Comune General de Fascia, il Comune di Sén Jan, la cooperativa sociale Le Rais (che si occuperà della gestione del bar e dei percorsi di inserimento lavorativo), la cooperativa InOut (responsabile del centro educativo innovativo) e la cooperativa Oltre. 54 sono i questionari qualitativi raccolti fino a oggi, e in particolare rivolti alle fasce più giovani, per iniziare a immaginare insieme lo spazio sociale che verrà. Il Bar Educante vuole porsi come opportunità di partecipazione e di inclusione per i ragazzi e le ragazze della comunità, facendoli sentire protagonisti e aumentando il loro ruolo di cittadini attivi. Sarà un luogo di bellezza e di appartenenza, un luogo dove progettare e sognare, un luogo in cui poter tornare a incontrarsi, un luogo di scoperta, di formazione, di socialità, di sport e amicizia rivolto ai giovani ma non solo. Nelle prossime fasi di ascolto e progettazione partecipata si cercheranno di coinvolgere anche le scuole, associazioni e il territorio imprenditoriale e produttivo locale.
Tre progetti che sono il tassello finale di Fuoricentro ma potrebbero dar vita a un nuovo percorso sul territorio volto proprio a costruire le relazioni e le conoscenze necessarie a una comunità educante.
(Fonte e foto: Uff. Stampa Progetto #FuoriCentro – Coltiviamo le periferie)