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05 Nov 2025

Nel 2024 aumentati i residenti stranieri in provincia di Trento

Al 31 dicembre 2024, la popolazione straniera residente in provincia di Trento risulta composta da 48.359 persone, in aumento di 1.382 individui sull’anno precedente (+2,9%), con un’incidenza sulla popolazione totale dell’8,8%. Il 28,7% degli stranieri risiede a Trento, costituendo l’11,7% della popolazione complessiva del capoluogo. Lo si legge nel Dossier statistico immigrazione 2025 del Centro studi e ricerche Idos, presentato presso la facoltà di Giurisprudenza, a Trento. I minorenni costituiscono il 19,3% della popolazione straniera (9.313 persone, numero in aumento di cento unità rispetto all’anno precedente), ed incidono per il 10,7% sulla popolazione totale della stessa fascia d’età. Le persone in età lavorativa rappresentano il 76,8% (circa 1.200 unità in più rispetto al 2023), a fronte del 61,8% degli italiani. Quelle di età pari o superiore ai 65 anni sono invece il 7% (+3,4% rispetto a dieci anni prima): in questa fascia d’età si conferma la prevalenza delle donne. Secondo dati consolidati a fine dicembre 2023, su 46.977 residenti stranieri la maggior parte è di cittadinanza europea (58,7%), proveniente in particolare dai Paesi dell’Unione Europea (29,9%) e dell’Europa centro-orientale (28,3%). Seguono i cittadini africani (18,1%), asiatici (16,6%) e americani (6,6%). In testa alla graduatoria dei Paesi si conferma la Romania (22,2%), seguita da Albania (10,8%), Pakistan e Marocco (7,6%) e Ucraina (6,1%). Nel corso del 2024 hanno acquisito la cittadinanza italiana 2.088 cittadini stranieri (maschi nel 50,7% dei casi): un dato simile a quello dell’anno precedente (2.071 acquisizioni). Nello stesso anno, sono nati 487 cittadini stranieri (erano stati 458 l’anno precedente), che costituiscono il 13% delle nascite. Si conferma la flessione del numero medio di figli per donna (2,08, contro il 2,29 del 2013). Il numero degli stranieri non comunitari in possesso di un documento regolare di soggiorno, con scadenza o di lungo periodo, nel 2024 sale a 35.366, quasi 4.500 unità in più rispetto al 2023. A determinare la crescita sono i contratti a termine (+39,3%), mentre i lungosoggiornanti si confermano in calo (-4,9%). “Non ci si può difendere dalle narrazioni se non si hanno numeri, se non si hanno informazioni, se non si ha consapevolezza. Per questo è molto importante che questo dossier continui ad essere scritto”, ha detto il presidente del Forum trentino per la pace e i diritti umani Antonio Trombetta. “Pare che l’unica soluzione sia rinchiudere le persone in carcere. Ma la storia ci insegna che rinchiudere le persone non ha mai risolto i problemi sociali”, ha aggiunto Trombetta, riferendosi al progetto del Cpr. “Questo dossier dovremmo portarlo in piazza Dante”, ha affermato la professoressa Donata Borgonovo Re, aggiungendo che lo studio “dovrebbe parlare a chi costruisce le politiche in materia di immigrazione”. “Ci sono strade diverse per governare il sistema migratorio. È solo una questione di ragionevolezza. Cancelliamo la parola buonismo, che non ha nulla a che vedere con una seria gestione di fondo del fenomeno”, ha concluso Borgonovo Re. (ANSA)