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16 Ott 2025

Maxi-truffa dell’asfalto, 68enne arrestato al Brennero

Risulta coinvolto nell’inchiesta della Guardia di finanza di Bolzano per la “maxi truffa dell’asfalto” un sessantottenne fermato sabato scorso dagli agenti della Polfer del Brennero, mentre tentava di lasciare in territorio nazionale. Su di lui pendeva un ordine di carcerazione emesso a marzo dello scorso anno dal Giudice delle indagini preliminari di Bolzano per evasione fiscale, riciclaggio ed autoriciclaggio per una decina di milioni di euro. Il caso risale alla primavera 2024, quando la Guardia di finanza aveva eseguito in varie zone del paese nove ordinanze di custodia cautelare in carcere per associazione a delinquere, finalizzata alla frode fiscale, al riciclaggio e all’auto riciclaggio. Le indagini, condotte sotto la direzione della procura della Repubblica di Bolzano ed eseguite dai finanzieri della compagnia di Merano, iniziate nel febbraio del 2023, hanno riguardato l’operatività di un gruppo trans-nazionale, composto prevalentemente da cittadini britannici e irlandesi e diretto da un italiano dedito alle cosiddette “truffe dell’asfalto”. La truffa, che ha danneggiato privati e piccoli imprenditori altoatesini, si sostanziava nel presentarsi presso abitazioni e aziende del posto per offrire, a bassissimo costo, lavori di asfaltatura di piazzali, strade private e aree parcheggio. Il prezzo altamente concorrenziale offerto veniva giustificato dagli indagati, descritti da numerose vittime come persone dall’aspetto distinto e con uno spiccato accento anglosassone, spiegando di aver appena ultimato analoghi lavori di posa del catrame in cantieri situati nelle vicinanze e che l’avvanzo altrimenti andava smaltito. L’asfalto, di infima qualità, si sgretolava nel giro di pochi giorni, un tempo comunque sufficiente alla banda per far perdere le proprie tracce. Per impedire i tentativi di ottenere un risarcimento, gli indagati hanno creato, nel giro di tre anni, ben nove differenti ditte individuali che hanno sistematicamente omesso l’adempimento degli obblighi di dichiarazione, circostanza che ha consentito al gruppo di incamerare profitti illeciti stimati in oltre 9 milioni di euro veicolati su conti correnti esteri. (ANSA)