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11 Set 2025

Petizione contro il vescovo Muser per una contestata nomina

Anche se il vescovo di Bolzano e Bressanone Ivo Muser nel frattempo ha fatto mea culpa e ha revocato la nomina a collaboratore pastorale in Alta Pusteria del contestato sacerdote don Giorgio Carli, prosegue la petizione online con la quale vengono chieste le sue dimissioni. Sono oltre 15.000 le firme raccolte finora. “È imprescindibile che la Chiesa assuma una posizione chiara e netta contro l’abuso di minori e dimostri un vero impegno per la trasparenza e la giustizia”, scrivono i promotori. Il teologo altoatesino Martin Lintner sulla stampa locale respinge invece l’iniziativa. “Le critiche – afferma – sono inappropriate e il clima che si sta creando non favorisce, a mio avviso, l’informazione e la prevenzione”. Il prete una ventina di anni fa, fu al centro di un lungo iter giudiziario per l’accusa di abusi. Nel 2009 fu prosciolto per prescrizione in Cassazione (dopo una pesante condanna in secondo grado), ma nel 2013 il Tribunale civile condannò, in solido fra loro, la diocesi di Bolzano e Bressanone e la parrocchia San Pio X di Bolzano al risarcimento complessivamente di 700.000 euro. Le polemiche si sono riaccese pochi mesi dopo la presentazione del rapporto sugli abusi nella chiesa altoatesina, elaborato dallo studio legale Westpfahl-Spilker-Wastl di Monaco di Baviera, proprio su incarico della Diocesi. Il documento di oltre 600 pagine suscitò l’interesse della stampa nazionale e internazionale. L’iniziativa della Diocesi fu definita esemplare. Il rapporto elencava 67 casi accertati di abusi. Come si apprende, la Diocesi ha ora sospeso dal servizio sacerdotale due preti perché condannati per pedofilia e posto altri quattro sotto osservazione.

(ANSA).