Tra il 2018 e il 2023, i salari nominali nel settore privato altoatesino sono aumentati dell’11,8%, mentre il costo della vita è cresciuto del 20,3%. “Ancora una volta – sottolinea il direttore Ipl Stefan Perini – dobbiamo constatare che gli stipendi nel settore privato non riescono a tenere il passo con l’aumento dei prezzi. Gli aumenti salariali recentemente annunciati per i dipendenti del pubblico impiego rappresentano un segnale importante, ma ora anche il privato è chiamato ad agire”. Con il 76%, in Alto Adige il settore privato detiene una quota significativamente maggiore dell’occupazione dipendente rispetto al settore pubblico (24%). Ciò solleva la seguente domanda: in che misura gli stipendi nel settore privato tengono il passo con l’aumento del costo della vita nella provincia di Bolzano? I dati per il 2023, pubblicati il 4 agosto di quest’anno dall’Inps, consentono ora di tracciare l’andamento medio dei salari nel quinquennio 2018-2023. Se nel 2018 un lavoratore dipendente nel settore privato in Alto Adige percepiva una retribuzione giornaliera lorda media di 112 euro, nel 2023 tale importo era già salito a 126 euro, con un aumento nominale dell’11,8%. Guardando alle qualifiche professionali, si osserva che quelle più elevate hanno tendenzialmente registrato un aumento salariale maggiore rispetto a quelle più basse: +15,9% per i dirigenti, +12,7% per i quadri, +11,3% per gli impiegati e solo +10,2% per gli operai. Tra il 2018 e il 2023 il costo della vita nella provincia di Bolzano è aumentato del 20,3%. Il forte incremento è dovuto principalmente all’aumento dei prezzi causato dalla crisi energetica del 2022, con un ulteriore rincaro registrato nel 2023. Il Direttore Ipl Stefan Perini commenta: “Ne consegue che l’andamento nominale dei salari nel settore privato ha coperto solo circa il 60% dell’aumento del costo della vita. Nessuna delle categorie ha tenuto il passo con l’aumento del costo della vita, anche se le professioni con qualifiche più elevate sono rimaste meno indietro rispetto a quelle con qualifiche inferiori”. (ANSA).