Il sindaco di Canal San Bovo Bortolo Rattin è in contatto con l’Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente (Appa) e con l’Osservatorio del bypass di Trento per capire se il materiale che viene conferito giornalmente dall’ex Scalo Filzi di Trento alla discarica di Ponte Ronco, nel comune del Primiero, sia inquinato o meno. “C’è un forte movimento, con una decina di camion in media al giorno, anche se arrivano anche a giorni alterni. Non li ho mai contati, ma sicuramente sono tanti per il nostro paesino”, sottolinea all’ANSA Rattin. Circa una settimana fa il sindaco di Canal San Bovo ha chiesto chiarimenti rispetto al materiale conferito. “Il mio intento è quello di trovare dei dati, perché ai cittadini preoccupati devo parlare con i dati, non con la percezione. Purtroppo la discarica non è autorizzata dal Comune, ma dalla Provincia. Non si può bloccare un’attività economica per principio”. La preoccupazione dei cittadini, spiega ancora Rattin, “è nata verso l’autunno del 2024, quando hanno cominciato a conferire”. Il materiale non proviene solo dall’ex scalo Filzi. “So che si stanno facendo dei contratti anche con altre province. Nel 2024 sono stati conferiti oltre 51 quintali di materiali inerti da province limitrofe”. A quanto si apprende, nell’ambito dell’indagine che riguarda il bypass, aperta dalla Procura di Trento con l’ipotesi di reato di disastro ambientale e di inquinamento, sarebbero stati svolti degli accertamenti anche a Canal San Bovo. Intanto la consigliera provinciale di Alleanza Verdi e Sinistra Lucia Coppola ha presentato un’interrogazione che, in merito al materiale dell’ex Scalo Filzi, chiede alla Giunta provinciale se “esiste la concreta probabilità che il suddetto materiale, vista la provenienza, sia inquinato e che dunque non possa essere trattato come rifiuto normale”, ritenendo che “appare lampante una sottovalutazione in merito alla bonifica di una zona certamente contaminata”.
(ANSA).