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27 Feb 2025

Cooperazione trentina, passaggio generazionale tema fondamentale

“Siamo qui grazie al lavoro, all’impegno, alla dedizione e al coraggio di tanti cooperatori che con il sacrificio personale hanno costruito ciò che abbiamo oggi”. Lo ha detto il presidente della Federazione della cooperazione trentina Roberto Simoni aprendo i festeggiamenti per i 130 anni dell’organizzazione nata il 20 novembre 1895 con don Lorenzo Guetti. Simoni ha indicato “l’attenzione all’ambiente e alla digitalizzazione” come le sfide più importanti per la cooperazione: 300.000 soci, oltre 23.000 addetti, oltre 3,9 miliardi di euro di valore della produzione e 3,5 miliardi di patrimonio.

Il passaggio generazionale è un tema fondamentale e in occasione delle celebrazioni, un’attenzione particolare sarà dedicata a nuove generazioni e futuro, per creare nuovi cooperatori motivati. “L’invecchiamento della classe dirigente non fa mai bene ad alcun movimento”, ha aggiunto. L’assessore provinciale Mario Tonina ha ringraziato la Federazione “per aver colto l’occasione per dire che tra passato e futuro la cooperazione è presente. Per fortuna. Perché sappiamo quanto è importante ciò che il mondo della cooperazione ha garantito in 130 anni di storia”.

Del rapporto tra autonomia e cooperazione ha parlato il vicepresidente della Federazione Italo Monfredini. Le parole chiave per i 130 anni, ha spiegato, saranno transgenerazionalità, comunità e rapporto tra cooperazione e autonomia. “Stiamo lavorando con la Fondazione museo storico di Trento a una serie di interviste per recuperare la storia dell’attuale classe dirigente trentina e vorremmo ricostruire una mappatura antropologica della cooperazione”, ha aggiunto Monfredini. In cantiere ci sono una mostra interattiva aperta in autunno e una ricerca dal titolo “Prospettive cooperative. Prepararsi alle sfide future”, illustrata da Jenny Capuano, responsabile dell’Area cultura e cooperazione, che coinvolgerà Ocse, Euricse, Skopìa e Università di Trento. “Stiamo provando a proiettarci nel 2050, per capire cosa sarà della cooperazione e se sarà ancora capace di essere un modello in grado di rispondere ai bisogni del futuro”, ha chiarito.

(ANSA).