Allarme di Alberto Bellini per la Fp Cgil e di Fabio Bertolissi per la Fisascat Cisl su quelle che definiscono le “convulsioni del sistema di accoglienza dei migranti del Trentino”: “Al pregiudizio e all’incuria anche amministrativa di questi mesi, temiamo si stia affiancando un disegno sempre più evidente di fare sulla pelle dei richiedenti asilo e dei migranti un’indegna campagna elettorale”, scrivono i due segretari in una nota.
“Risulta ormai evidente che aver collocato fin troppi ospiti in residenze vetuste e limitate, aver tagliato i servizi, aver disseminato di incertezze il futuro degli affidamenti delle residenze Adige, Fersina e Brennero stia facendo collassare l’intero sistema”, aggiungono precisando che “mantenere centinaia di persone con vissuti spesso difficili a strettissimo contatto, senza concrete attività di integrazione che li impegnino, in strutture spesso desolanti e desolate, senza certezze sul futuro, con soggetti gestori in piena fase di disimpegno dati i tagli sostanziali alle risorse, rende il clima insopportabile sia per gli ospiti, che ormai sfogano rabbia e noia in continui agiti violenti, sia per gli operatori, ormai vittime a pieno titolo di questa colpevole ed assoluta fase di disimpegno delle istituzioni dall’accoglienza”.
“Avevamo chiesto risposte rapide e non ideologiche ed ovviamente nulla è arrivato – concludono Bellini e Bertolissi – mentre gli episodi continuano a verificarsi come l’accoltellamento in residenza Brennero un accoltellamento e in disordini in quella Fersina e gli operatori sono stremati, feriti, sconfitti”. La richiesta è, “almeno per il rispetto dovuto a questi lavoratori”, di un incontro urgente con Provincia e Comune di Trento innanzitutto, prima che “siano gli operatori stessi a porre fine con le loro dimissioni in massa a questa inconcepibile ed inguardabile pagina di quel Trentino solidale tanto celebrato nelle cerimonie e nei comunicati stampa, ma che alla prova dei fatti pare aver davvero dimenticato come si sia solidale con gli ultimi”. (ANSA)