La Guardia di finanza di Silandro ha sequestrato 35 chili di prodotti ittici surgelati privi della tracciabilità ed etichettatura e posti in vendita come freschi in un noto ristorante venostano. I militari avevano fatto accesso al ristorante, per verificare la regolare assunzione dei lavoratori impiegati. In tale contesto le Fiamme Gialle, oltre che riscontrare l’impiego di un lavoratore privo di regolare contratto di assunzione, hanno anche rilevato la presenza nei menù di numerosi piatti a base di pesce, pubblicizzato come fresco. Le successive verifiche hanno, tuttavia, rivelato il raggiro: l’ispezione delle celle frigorifere e la contestuale richiesta di esibire la documentazione attestante la provenienza dei prodotti alimentari hanno fatto emergere la violazione degli obblighi in materia di tracciabilità e di etichettatura dei prodotti ittici posti in vendita, nonché di quelli relativi alle corrette informazioni al consumatore finale.
Gli accertamenti hanno, infatti, permesso di acclarare l’esistenza di 35 chili di prodotti ittici surgelati conservati nelle celle frigorifere, privi delle necessarie indicazioni relative al luogo ed alla data di pesca e di scadenza ed alle lavorazioni cui sono stati sottoposti. Per il proprietario del ristorante è scattata una sanzione amministrativa che può raggiungere i 4.500 euro. Una seconda sanzione, da 2 mila euro, è stata comminata in relazione alla pubblicità ingannevole sui menù destinati ai clienti, nei quali – come detto – non vi era alcuna indicazione circa la natura di “prodotti surgelati”, con riferimento al pesce utilizzato per preparare i piatti offerti in vendita. Inoltre, i tecnici del Dipartimento di Prevenzione Igiene e Salute degli Alimenti dell’Asl di Merano hanno emesso una serie di prescrizioni alle quali il ristoratore dovrà immediatamente adeguarsi.
(ANSA)