San Martino di Tours, che la Chiesa cattolica celebra ogni 11 di novembre, è la figura di Santo più venerata in Occidente. Nato da genitori pagani, divenne Vescovo di Tours a furor di popolo, ma contro la sua volontà. Condusse una vita monastica in un cenobio da lui stesso fondato. La tradizione lo ricorda per la sua celebre donazione del suo mantello, fatta a due mendicanti, per permettere che si proteggessero dal freddo e dall’acquazzone che li aveva sorpresi. Un dono tanto generoso esubito il cielo si schiarì e la temperatura si fece più mite.
Da questo episodio deriva l’espressione “l’estate di san Martino”che sta ad indicare un eventuale periodo autunnale in cui, dopo le prime gelate, si verificano condizioni climatiche di bel tempo e relativo tepore. Per san Martino, amico stretto dei poveri, la povertà non è un’ideologia, ma una realtà da vivere nel soccorso e nel voto. Un’immagine che oggi come ieri ci deve ricordare necessariamente la vera regola del regnare cioè di servire il nostro prossimo come ad un fratello da incontrare e aiutare.
O glorioso san Martino che, ancora catecumeno,
con generosa carità hai rivestito con metà del tuo mantello lo stesso Gesù riconosciuto in un povero mendicante,
e sei stato da Lui lodato davanti agli angeli, stendi il manto della tua protezione e della tua bontà sulla nostra comunità parrocchiale che ti prega come patrono e intercessore, e rivuole amico e modello di vita cristiana.Amen
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