Il coordinamento provinciale dei Circoli Pensionati del Trentino ha promosso un questionario per indagare la religiosità nella terza e quarta età: 304 persone (181 donne, 123 uomini) hanno risposto volontariamente e ognuno di loro ha dato cinque risposte “chiuse”, a crocette senza commenti, che consentono di cogliere sulla loro pratica religiosa alcune “tendenze del tutto provvisorie suscettibili di immediati aggiustamenti”, come precisa il sociologo Carlo Merzi.
Come anticipato nell’ultimo numero dal settimanale Vita Trentina i dati sono i seguenti: il 63% va a Messa almeno la domenica, il 41,7% si confessa una volta all’anno (e il 21% una volta al mese), il 56% afferma di ritenere la religione influente nella sua vita, mentre per il 33% è poco influente e per il 2,6% per nulla.
Confermati quelli che le ultime ricerche nazionali definiscono “sensibili segnali di contrazione della pratica religiosa”, anche se l’appartenenza è ancora dichiarata.
Il curatore della ricerca presenta accanto alla tipologia ampiamente maggioritaria dei “devoti” (presenti almeno alla Messa domenicale) due altre categorie in cui prevale un atteggiamento di indifferenza (““niente pare interessarlo, a parte qualche rituale di antica tradizione”) e anche di incertezza (“appaiono dubbiosi e titubanti, considerano la religione in modo disinvolto e sbrigativo”).
“Nei nostri circoli e negli incontri con Pastorale diocesana e FAP ACLI – spiega Tullio Cova, presidente del Coordinamento Circoli – è nato il desiderio di approfondire quella che molti descrivono come una sensibile diminuzione di fedeli alle funzioni religiose e quindi di interpellare direttamente gli anziani sul loro rapporto con la religione, così da poter offrire anche informazioni aggiornate ai nostri Circoli”.
Condotta nel mese di febbraio 2024, la ricerca rappresenta anche per gli operatori pastorali è “una piccola finestra conoscitiva sull’argomento”.
(Ufficio Stampa Diocesi Tn)