Durante la Messa nella Giornata Mondiale dei poveri e anche durante l’Angelus odierno guidato da Papa Francesco in Piazza San Pietro la riflessione parte dal Vangelo di oggi.
Guardando alla parabola dei talenti due sono i modi diversi per accostarci a Dio, dice il Papa in piazza San Pietro. Il primo modo commentato dal Papa “quello di colui che seppellisce il talento ricevuto: non sa vedere le ricchezze, egli non si fida, né del padrone né di sé stesso”. Non riesce a credere nella bontà di Dio, ma ne ha paura credendolo un padrone che pretende più di quanto dà. Poi il secondo modo negli altri due protagonisti, che ricambiano la fiducia del loro signore fidandosi a loro volta di lui. “Investono tutto quello che hanno ricevuto, anche se non sanno in partenza se tutto andrà bene, studiano vedono le possibilità , accettano il rischio”, spiega il Papa.
Come i protagonisti della parabola, anche noi – tutti noi abbiamo ricevuto dei talenti, ben più preziosi del denaro siamo di fronte ad un bivio paura o fiducia. Molto di come investiamo i nostri talenti dipende dalla fiducia nei confronti del Signore, che ci libera il cuore, ci fa essere attivi e creativi nel bene. La fiducia libera, sempre, la paura paralizza”, sottolinea il Papa.
Ma noi, confidiamo in Dio, chiede Papa Francesco prima della recita dell’Angelus?
(ACI Stampa)