Gli scavi eseguiti dall’Ufficio beni archeologici della Soprintendenza provinciale ai beni culturali della Provincia autonoma di Bolzano, sotto la direzione scientifica della direttrice, Catrin Marzoli, ed eseguiti sul campo della ditta Asar di Gino Bombonato hanno portato alla luce una Chiesa paleocristiana.
Tra il V- VI secolo il cristianesimo si è diffuso rapidamente in Alto Adige, ed è proprio in questo periodo storico che pare sia stata eretta la chiesa ritrovata ad Appiano, secondo quanto riportato dagli esperti, ricostruita dopo essere stata distrutta da un violento incendio.
Lungo le mura occidentali del santuario sono state inoltre scoperte oltre una ventina di sepolture tra uomini e donne, compresi anche bambini e neonati. I resti umani sono stati rinvenuti in un campo situato in un corridoio delimitato da una parte dalla chiesa e dall’altra da un altro edificio che, ipotizzano i ricercatori, sembrerebbe un’ampia cisterna per l’acqua con un soffitto a volta.
Sulla collina del Lamprecht infatti, concludono le autorità, nelle vicinanze di Ganda di Sopra e a poca distanza dalle famose ‘Buche di ghiaccio’, era collocato un castrum, una fortificazione utilizzata dalla popolazione locale come luogo di rifugio dopo la caduta dell’Impero Romano, durante le incursioni di popolazioni germaniche.
Nei prossimi mesi si scoprirà se castrum Appianum, menzionato nel VIII secolo dallo storico Paolo Diacono, autore della ‘Storia dei Longobardi’, sia da collocarsi proprio sulla collina dei Lamprecht.
(ANSA)