Alla vigilia della Festa dell’Assunta, il 14 agosto 1941, nel campo di concentramento di Auschwitz, al Blocco 11, con una iniezione di acido fenico, un uomo che aveva impresso sul petto il numero 16670 veniva ucciso. Quell’uomo si chiamava Massimiliano Kolbe, un frate conventuale francescano che diverrà santo. La sua testimonianza rappresenta una delle più belle figure di santità del secolo scorso. Importante la sua diffusione della devozione mariana grazie alla carta stampata e addirittura la radio, pioniere del Messaggio evangelico fino al Giappone, terra da lui amata e vissuta, martire perché donò la vita in quel campo di concentramento nazista, prendendo il posto di un padre di famiglia, Franciszek Gajowniczek.
Raimondo Kolbe nasce a Zduńska Wola, in un piccolo paesino non lontano dalla capitale della Polonia, Varsavia. E’ l’8 gennaio del 1894. Fin da picccolo I genitori, di origine assai modeste, sono Julius Kolbe e Maria Dąbrowska, di lavoro facevano i tessitori che testimoniano ai figli una religiosità piena e ricca. I genitori erano terziari francescani e si narra che tutti e due, in giovane età, avessero pensato di sposare la vita religiosa. Poi, invece, le due rispettive famiglie d’origine decisero diversamente facendoli convolare a nozze. Un desiderio diviene l’eredità spirituale per i loro tre figli: Francesco, il primo; il secondo, Raimondo, e poi viene Giuseppe. Tutti e tre diventeranno frati.
Il piccolo Raimondo, di temperamento assai impetuoso, tanto che come racconterà la madre, dopo un rimprovero per consolarsi il piccolo andò a piangere proprio nella chiesetta vicino casa. E fu proprio qui che avvenne la visione dell’Immacolata recante due corone: Lei, la Vergine, offriva la possibilità di scegliere fra due corone che aveva in mano. Una rossa, il martirio; l’altra bianca, la purezza, la castità. Kolbe accolse entrambe, senza sapere che in questo inconsapevole modo lui aveva anticipato il suo futuro.
Nel 1917 Massimiliano è a Roma nel Collegio di San Bonaventura e in un particolare momento storico fonderà la Milizia dell’Immacolata per dare il suo contributo di frate per aiutare la Chiesa e per diffondere la devozione a Maria con ogni mezzo.
(ACI Stampa)
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