Lo scorso martedì 8 agosto alla chiesa di San Bernardo di Rabbi, gremita all’inverosimile, lo straordinario interprete, da nove anni ospite fisso del festival è stato autore di un recital dal programma davvero singolare, tutto dedicato a Purcell nella prima parte e a Mozart nella seconda, eccezionalmente senza incursioni nell’Otto-Novecento (bis a parte).
Vecchia passione di Grigory Sokolov la musica di Henry Purcell i pezzi sono stati eseguiti tutti di seguito, senza soluzione di continuità, per una durata superiore alla mezz’ora.
Pur trattandosi di musica scritta in origine per il clavicembalo, al pianoforte sotto le dita di Sokolov, infallibili anche nella densa ornamentazione di trilli e mordenti ha riacquistato nuova vita ricollegandosi ai più noti repertori di Couperin, Rameau e dello stesso Bach.
La seconda parte della serata ha preso avvio con la Sonata in Si bemolle KV 333: un Mozart cristallino, con un peculiare “non legato” nei passaggi brillanti che, a sua volta, svolgeva la funzione di valorizzare le frasi dolci.
Il meglio, però, dal punto di vista espressivo, è arrivato nella terza parte del programma nei sublimi accenti, ora dolenti, ora consolatori dell’Adagio in Si minore, pagina riservata solo agli interpreti più profondi.
Ed eccoci arrivati alla consueta generosa offerta di bis, sei in tutto: due Mazurke e due Preludi di Chopin; Rameau, “Les Sauvages”; Couperin, “Tambourin”.
Il concerto aveva uno scopo umanitario: il ricavato è stato infatti interamente devoluto alla Fondazione “Ivo de Carneri”.
(La Voce del Trentino)
Crediti fotografici: Wikipedia – Martin Fleck