Sulla base dei dati del focus settoriale del“Barometro Ipl“dedicato alla percezione delle lavoratrici e dei lavoratori dipendenti altoatesini appartenenti ai vari settori economici, il direttore dell’Ipl-Istituto promozione lavoratori Stefan Perini ha affermato come “In quattro settori economici su sette, si guarda con ottimismo agli sviluppi economici generali. È, però, altrettanto tangibile fra i lavoratori la preoccupazione, sia attuale che in prospettiva, di faticare a far quadrare i conti a fine mese, facendo fronte col proprio stipendio al carovita e a tutte le spese maggiorate e impreviste“.
Sottolinea l’Ipl: “L’inflazione rallenta e questo significa che i prezzi crescono a un ritmo meno sostenuto, ma sono comunque in aumento in misura insolitamente elevata. I tassi d’interesse hanno subito progressivi rialzi a seguito delle decisioni delle banche centrali che hanno attuato prolungate manovre restrittive, determinando esborsi crescenti per prestiti e mutui“.
Prosegue l’analisi : “In mancanza di aggiustamenti significativi sui salari lavoratori e famiglie si dichiarano in difficoltà“. Nell’edilizia l’indicatore relativo alla capacità di risparmio raggiunge meno 20 punti indice, mentre commercio e manifatturiero segnano rispettivamente meno 13 e meno 12 punti. Anche far semplicemente quadrare i conti a fine mese, spiega l’Ipl, non è semplice:“I più in difficoltà in questo caso sono i lavoratori del settore manifatturiero (meno 15 punti), seguiti da chi lavora nei servizi (meno 14) e nell’edilizia (meno 13). “Il settore alberghiero e quello pubblico segnano invece situazioni meno gravi, seppure comunque problematiche se confrontate con i risultati degli anni pre-pandemia”, conclude l’Ipl.
(ANSA)