Un nuovo monito accorato è lanciato da Papa Francesco al termine dell’Angelus in Piazza San Pietro: “Non cessiamo di pregare per la martoriata Ucraina, dove la guerra distrugge tutto, anche il grano”. Parole pronunciate dalla finestra del Palazzo Apostolicodi fronte ai fedeli in un’assolata Piazza San Pietro. “È una grave offesa a Dio”, dice il Vescovo di Roma, “perché il grano è un suo dono per sfamare l’umanità”. “Il grido dei milioni di fratelli e sorelle che soffrono la fame sale fino al cielo”, prosegue rivolgendo un appello “ai miei fratelli, le autorità della Federazione Russa, affinché sia ripristinata l’iniziativa del Mar Nero e il grano possa essere trasportato in sicurezza”.
Dinnanzi alla decisione della Federazione russa di porre fine all’attuazione della Black Sea Initiative, anche il Segretario Generale del Palazzo di Vetro si dice determinato a non interrompere gli sforzi volti a facilitare l’accesso senza ostacoli ai mercati globali di prodotti alimentari e fertilizzanti provenienti sia dall’Ucraina che dalla Federazione Russa. “Quando si tolgono dal mercato milioni e milioni di tonnellate di grano, in base alle leggi economiche, questo porterà a prezzi più alti di quelli che esisterebbero con il normale accesso del grano ucraino ai mercati internazionali. E questi aumenti di prezzo – dichiara Guterres – saranno pagati da tutti, ovunque, e in particolare dai paesi in via di sviluppo e dalle persone vulnerabili nei paesi a reddito medio e persino sviluppati”.
Pur criticando la decisione presa dalla Russia, non si interromperanno i tentativi di dialogo e mediazione per ridurre al minimo la sofferenza delle persone. La Federazione Russa e l’Ucraina, infatti, sono entrambe essenziali per la sicurezza alimentare globale e storicamente rappresentano circa il 30% delle esportazioni mondiali di grano e orzo, un quinto di tutto il mais e più della metà di tutto l’olio di girasole.
(Vatican News)
Crediti fotografici: Wikipedia – Kallerna