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16 Mar 2023

Mutui: Crtcu, richieste aiuto per gestire crescita dei tassi

Sempre più difficile affrontare la crescita delle rate dei mutui, e sempre più persone si rivilgono al Centro ricerca e tutela consumatori di Trento. “Stiamo ricevendo numerose e costanti richieste di aiuto per gestire l’inarrestabile crescita dei tassi d’interesse che si riverbera sui mutui in essere. Esistono alcune possibilità per i consumatori per gestire al meglio il problema del rialzo delle rate del mutuo e vediamo le due vie principali, quali la rinegoziazione e la surroga”.

“Dalle numerose segnalazioni che riceviamo dai consumatori trentini molti contratti contengono ancora clausole che prevedono solamente tassi ‘pavimento’ che, stando alla recente pronuncia della Corte di Appello di Milano, che ha controvertito l’orientamento sino ad ora consolidato, sono da considerarsi nulle”, spiega il dottor Carlo Biasior, direttore del Crtcu che aggiunge “Abbiamo predisposto una lettera tipo da inviare alla banca nel caso abbiate nel contratto una clausola Floor senza un Cap, con la funzione di contestarne la legittimità e interrompere i termini di prescrizione. Il Crtcu è a disposizione dei consumatori per valutare i mutui”.
Rinegoziare vuole dire ridefinire completamente, con la propria banca, le condizioni economiche del contratto di mutuo.
È possibile passare dal tasso variabile al tasso fisso (rinegoziazione per legge se il reddito Isee è di 35.000 euro, con mutuo non superiore a 200.000 euro e nessun ritardo nei pagamenti). Passare ad un tasso fisso senza rispettare le limitazioni della rinegoziazione per legge (rinegoziazione libera), sapendo che questa è una facoltà del consumatore e non un diritto, quindi se la banca non intende modificare nulla, può farlo. Nella rinegoziazione libera il Crtcu suggerisce di
valutare di far introdurre un tetto massimo alla crescita del tasso variabile (Cap). Surrogare il proprio mutuo, spostandolo cioè ad altra banca con nuove condizioni economiche. La clausola che prevede solo un tetto minimo (Floor) senza un corrispondente tetto massimo (Cap) è vessatoria e quindi nulla, sottolinea il Crtcu. Nei mutui a tasso variabile la clausola del contratto che introduce un tasso ‘pavimento’ è vessatoria e, quindi, nulla, se non prevede anche un corrispondente tetto massimo.

(ANSA)