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04 Ott 2022

Gli studenti raccontano l’autonomia

Raccontare l’autonomia e il suo profondo significato per la nostra terra attraverso la creatività e i nuovi linguaggi per masticare la storia e dire le cose in modo nuovo, semplice e diretto, coinvolgendo i più giovani e dando un servizio importante alla comunità. È la sfida che hanno raccolto una sessantina di studenti del liceo delle Arti di Trento e Rovereto – ovvero classi quinta A e quinta C del “Depero” e quarta C del “Vittoria” – che hanno “accettato” la proposta di Provincia autonoma e Museo storico di dare una veste innovativa ai contenuti della mostra permanente “La Pat si racconta”, inaugurata nella sede Pat per i 50 anni del Secondo statuto. Lo faranno all’interno di un percorso formativo, di alternanza scuola-lavoro e dii educazione civica condiviso tra scuola e Fondazione museo storico, partito questa mattina con la visita alla sala Depero e alla stessa mostra-installazione.

Il percorso rientra nell’offerta formativa della Fondazione Museo storico per i 50 anni del Secondo statuto. Gli studenti che già si occupano di grafica, design, multimedialità saranno impegnati, assieme ai loro insegnanti, in una serie di attività laboratoriali e formative con un obiettivo finale: ovvero proporre soluzioni grafiche e comunicative (video) per “trasmettere” in modo innovativo i contenuti della mostra “La Pat si racconta” (visitabile nel palazzo della Provincia dal lunedì al venerdì con orario 9-12 e 14-17). Un’installazione, dunque, arricchita da grafiche e audiovisivi.

Ai quasi 60 alunni è stata offerta da Giuseppe Ferrandi, direttore della Fondazione museo storico, una breve spiegazione del Cinquantenario del Secondo statuto e del significato dell’autonomia. Un ragionamento che ha incluso la vicenda storica della Specialità trentina e la necessità di spiegarla in modo semplice, raggiungendo più persone possibile. “È tema talvolta ostico, complesso ma molto importante – ha detto Ferrandi – che in fatto di comunicazione può trarre enorme beneficio dalla creatività ed espressività delle nuove generazioni. Per raccontare l’autonomia in modo nuovo nuovo e accattivante, il miglior antidoto all’autoreferenzialità. Ecco perché il vostro contributo potrà essere determinante”.

“I ragazzi sapranno certamente mettersi in gioco, con senso di responsabilità, impegno, coltivando il loro talento e utilizzando al meglio l’offerta formativa della scuola. Buon lavoro dunque ai ragazzi e agli insegnanti” ha concluso la dirigente scolastica del Liceo delle arti Daniela Simoncelli.

(Ufficio Stampa PAT)