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18 Lug 2022

Papa Francesco: “Approfittiamo delle vacanze per metterci in ascolto di Gesù”

Di fronte all’indaffararsi di Marta, che Gesù comunque apprezza, c’è un “ordine di priorità nuovo”, una “parte migliore” che Maria intuisce e cui va dato il primo posto. Papa Francesco commenta il Vangelo del giorno prima della preghiera dell’Angelus domenicale. Al termine dell’Angelus, Papa Francesco fa un appello per la pace in Sri Lanka, ricorda anche l’Ucraina (“come si fa a non capire che la guerra porta solo morte e distruzione?”) e sottolinea che il viaggio in Canada che comincia domenica prossima sarà “un pellegrinaggio penienziale”.

Anche per Papa Francesco, luglio è periodo di vacanze, durante il quale sono sospese tutte le udienze generali. La prossima settimana, partirà come detto per il Canada, e poi ad agosto tornerà ad una attività ufficiale più blanda, in attesa del Concistoro di fine agosto.

Il Vangelo è quello di Marta e Maria, delle due sorelle che danno ospitalità a Gesù nella loro casa. Ma mentre Marta si dà subito per l’accoglienza degli ospiti, Maria si siede ai piedi di Gesù per ascoltare. E, alle lamentele di Marta, Gesù “ribalta il nostro modo di pensare”.

Perché Gesù apprezza Marta, ma dice che l’atteggiamento di Maria? Nota Papa Francesco che la filosofia di Marta sembra essere “prima il dovere e poi il piacere”, in quanto “l’ospitalità, in effetti, non è fatta di belle parole, ma esige che si metta mano ai fornelli, che ci si dia da fare in tutto ciò che occorre perché l’ospite possa sentirsi ben accolto. Questo, Gesù lo sa molto bene”.

Sebbene Gesù questo lo sappia, vuole far capire a Marta “che c’è un ordine di priorità nuovo, diverso da quello che fino ad allora aveva seguito”, la “parte migliore “riconosciuta da Maria”, che addirittura “non ascoltava in piedi, facendo altro, ma sie era seduta ai piedi di Gesù”.

E così Gesù “a prima vista sembra che sia venuto a ricevere, perché ha bisogno di cibo e di un alloggio”, ma in realtà “il Maestro è venuto per donarci sé stesso mediante la sua parola”.

La Parola di Gesù – afferma Papa Francesco – “non è astratta, è un insegnamento che tocca e plasma la vita, la cambia, la libera dalle opacità del male, appaga e infonde una gioia che non passa: è la parte migliore”, e per questo Maria dà a questo insegnamento al primo posto, non togliendo “al valore dell’impegno pratico”, ma di fatto certificando che questo “non deve precedere, ma sgorgare dall’ascolto della Parola di Gesù”, altrimenti “si riduce a un affannarsi e agitarsi per molte cose, a un attivismo sterile”.

Papa Francesco invita dunque ad approfittare delle vacanze “per fermarci e metterci in ascolto di Gesù”, aprendo il Vangelo e leggendolo senza fretta. Dobbiamo, dice il Papa, lasciarci “interrogare da quelle pagine, domandandoci come sta andando la nostra vita, se è in linea con ciò che dice Gesù”.

E dà dalle linee guida per la riflessione. Chiediamoci, dice: “quando inizio la giornata, mi butto a capofitto nelle cose da fare, oppure cerco prima ispirazione nella Parola di Dio? Se al mattino usciamo di casa serbando nella mente una parola di Gesù, la giornata acquisterà un tono segnato da quella parola, che ha il potere di orientare le nostre azioni secondo ciò che vuole il Signore”.

Al termine dell’Angelus, Papa Francesco ricorda la beatificazione, avvenuta ieri, di Giovanni Filippo Jeningen, sacerdote della Compagnia di Gesù, vissuto in Germania nella seconda metà del XVII secolo, descritto dal Papa come “un instancabile anunciatore del Vangelo”.

Quindi, Papa Francesco esprime vicinanza al popolo dello Sri Lanka. “Cari fratelli e sorelle – dice – mi unisco a voi nella preghiera ed esorto tutte le parti a cercare soluzione alla presente crisi. Mi associo ai capi religiosi nell’implorare tutti ad astenersi da ogni forma violenza”

Il Papa invia anche un pensiero alla “martoriata popolazione ucraina, colpita ogni giorno da un pioggia di missili. Come si fa a non capire che la guerra porta distruzione e morte, uccidendo verità e dialogo? Auspico che gli attori internazionali si impegnino per i negoziati, non per alimentare la guerra”.

Infine, Papa Francesco si rivolge direttamente ai fedeli del Canada. “Verrò da voi in nome di Gesù per incontrare e abbracciare le popolazioni indigene. Purtroppo in Canada molti cristiani hanno contribuito alle polittiche di assimilazione culturale che hanno danneggiato le popolazioni native”. Dopo aver ricevuto i rappresentanti di quelle popolazioni in Vaticano, Papa Francesco intraprende dunque “un ellegrinaggio penitenziale, che spero possa contribuire al lavoro di guarigione intrapreso già”.

(ACI Stampa)