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21 Giu 2022

Il Castello di Pergine ritrova la pala d’altare della Cappella di S. Andrea

Con una cerimonia pubblica nella Sala del Trono del Palazzo Baronale presso Castello di Pergine, è stata inaugurata nei giorni scorsi la pala d’altare della Cappella di S. Andrea.
Un reastuaro ed una restituzione resi possibili dal grande sforzo della popolazione della valsugana a dimostrazione dell’importanza del volontariato di comunità: rinvenuta in un deposito del medievale Castello di Pergine infatti, dopo l’acquisizione del bene da parte della Fondazione di partecipazione CastelPergine Onlus alla fine del 2018, la pala è stata restaurata coinvolgendo la comunità nella raccolta dei fondi.

Dopo la presentazione dalla relazione sui lavori svolti a cura di Roberto Perini, supervisore dell’intervento e di Enrica Vinante, restauratrice incaricata, c’è stato modo di lasciare spazio anche all’intrattenimento con il concerto di Nicola Segatta e la Piccola Orchestra Lumière. Alla cerimonia hanno preso parte, tra gli altri, il sindaco di Pergine Valsugana, Roberto Oss Emer  e il soprintendente per i beni culturali della Provincia autonoma di Trento Franco Marzatico.
L’operazione è stata realizzata con il sostegno di Itas Mutua, di Cassa Rurale Alta Valsugana e della Soprintendenza per i Beni culturali che ha anche supervisionato il progetto con i funzionari dell’Ufficio per i beni storico-artistici Alessandro Pasetti Medin e Chiara Facchin.

Realizzata presumibilmente nella seconda metà del XVI secolo, si presume in occasione del matrimonio tra il barone Fortunato Madruzzo (1534-1606) capitano dei castelli vescovili del principato trentino, e Margherita von Hohenems (1536-1592), la pala lignea raffigura la Crocifissione. Ai piedi della croce si trovano a sinistra la Madonna affiancata da Sant’Andrea, e a destra (si suppone) San Giovanni e San Bernardino da Siena. Nella parte centrale della predella, che costituisce il piano d’appoggio della pala, è raffigurata la scena del martirio di Sant’Andrea, mentre lateralmente si trovano un San Sebastiano e un San Rocco. Due colonne con rispettivi capitelli, infine, sorreggono un architrave neoclassico sormontato da una cimasa al centro della quale si trova un dipinto ovale raffigurante il Padre Eterno.

(Ufficio stampa PAT)